“IL SACRARIO DI MONTE GRISA A TRIESTE DA CINQUANTA ANNI NEL CUORE DEGLI ABRUZZESI“

 

 

 

Il Tempio Nazionale “Maria Madre e Regina” di Monte Grisa a Trieste, simbolo autentico di architettura, simbologia, spiritualità e storia, ha recentemente compiuto i suoi primi cinquanta anni di testimonianza cristiana (1966 – 2016), in occasione di questa ricorrenza il presidente della Libera Associazione Abruzzesi del Trentino Alto Adige Sergio Paolo Sciullo della Rocca Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo e consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati, si è recato in visita di omaggio al Sacrario, anche per esprimere il suo sdegno a seguito del recente oltraggio per la distruzione della via crucis esterna al Santuario eseguita da mano vile, ignota e sacrilega. Nella circostanza è stato accompagnato dallo storico Dott. Roberto Casanova, con il quale ha visitato la struttura che dal 2014, è stata affidata alla cura dell’Ordine dei Servi del Cuore Immacolato di Maria. Dopo la visita, si è incontrato con l’amico Rettore Don Luigi Moro e con Don Lorenzo Pardi, originario di Pescara congiuntamente alla Signora Tatiana Clabot che cura le attività di segreteria. Sciullo della Rocca dopo essersi complimentato Padre Luigi per la gestione e il miglioramento costante del Tempio, ha ricordato che nel giorno della consacrazione di Monte Grisa luogo della memoria per gli italiani martiri dell’Istria e della Dalmazia, molti furono gli abruzzesi e molisani ex combattenti presenti alla cerimonia d’inaugurazione, per ricordare i propri amici caduti nelle varie zone di guerra. M.GRISA. AAAQuesti erano i reduci delle campagne d’Africa, di Russia, di Grecia, di Albania, di Cefalonia e di tanti che avevano militato nel 9° Reggimento Alpini nelle sedi di Tolmino e Gorizia, al Battaglione Alpini Val Pescara con sede a Plezzo, nei Battaglione di assalto e da montagna Monte Maiella e Monte Matese che avevano contribuito alla liberazione di Trieste. Molti anche i reduci della Divisione Aqui che qui vennero a pregare per l’anima del Generale Antonio Gandin di Avezzanoglorioso comandante caduto a Cefalonia. Qui successivamente nel 1967 in occasione del primo anniversario della consacrazione e cinquantesimo dell’apparizione della Madonna a Fatima, venne donato dall’Opera Nazionale Caduti Senza Croce con sede e Sacrario Nazionale a Roccaraso il crocifisso in bronzo, coricato sopra rami spezzati, opera del maestro Marcello Mascherini, (dopo la prima guerra mondiale il Maestro Mascherini, con la sua famiglia visse sfollato a Isernia) collocato poi al centro del presbiterio, sotto l’epitaffio voluto da Mons. Antonio Santin che già nel 1966 aveva dedicato l’altare maggiore di Monte Grisa al milite ignoto ovunque caduto e disperso, che così recita, “Di quanti terre ignote e mari ricoprirono, questa è la croce unica speranza”. L’incontro è terminato con l’augurio comune di sempre maggiori sinergie per le attività culturali e di preghiera per i Caduti italiani di tutte le guerre e su tutti i fronti.