Arte. Il Margutta – “Roma vs New York”, le due città a confronto nei dipinti di Michele Telari
Scorci apparentemente anonimi e altri incredibilmente iconici di due grandi città “immortali”. “Le opere sono il risultato di una lunga e costante ricerca che sfronda l’efficacia di generi apparentemente lontani per recuperare una tensione emotiva e magica del segno pittorico”, spiega la curatrice Francesca Barbi Marinetti
, in via Margutta 118 a Roma. Circa venti i dipinti presenti, con tecniche e formati differenti. Ingresso libero, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
L’EMOZIONE DI UNA PIOGGIA – Un motivo spesso ricorrente nelle opere di Michele Telari lo si evince proprio dal suo nome d’arte, “Rainman, l’uomo della pioggia”. L’artista riproduce infatti, sia emozionalmente che visivamente, frammenti di quotidianità sotto la pioggia. Un risultato che nasconde vari anni di ricerca stilistica e che ha reso il suo operare noto anche a livello internazionale. Telari, che tra i prossimi progetti vede la sua partecipazione all’Expo Dubai 2022 con cinque grandi opere dedicate a New York, una mostra a giugno a Montecarlo e una permanente a Gardone Riviera (Brescia), commenta così: “Ho sempre subìto il fascino della pioggia, dei temporali autunnali, dei suoi colori, dell’enorme energia che si scatena, come mi affascina anche la quotidianità delle persone. Un’atmosfera magica, che cerco di interpretare a mio modo, con la pioggia che funge da anello fra me e questo tipo di realtà”.
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