Nella consueta conferenza di fine anno il WWF fa il punto sullo stato dell’ambiente in Abruzzo. L’impegno per orso, lupo e fratino, le aree protette, la tutela del territorio e tanto altro
Tra le pagine nere il taglio del Parco Regionale e il mancato varo di quello della Costa Teatina
Si è svolta questa mattina a Pescara la conferenza stampa del WWF Abruzzo per tracciare un bilancio sullo stato dell’ambiente e della natura nella nostra Regione. Nel 2021, nonostante le limitazioni dovute alla pandemia Covid-19, l’azione del WWF non si è mai fermata grazie alle 4 organizzazioni locali, alle 6 Oasi, ai Centri di Educazione Ambientale e ai nuclei di vigilanza presenti nel territorio.
- L’impegno per tre specie simbolo: il Fratino, l’Orso bruno marsicano e il Lupo
Grazie al Progetto “Salvafratino Abruzzo”, promosso dall’AMP “Torre del Cerrano” e dal WWF Abruzzo e che coinvolge associazioni, comitati locali e singoli volontari, così come la Capitaneria di Porto, nel 2021 è continuato l’impegno per la tutela del Fratino. Come avviene ormai da diversi anni, la specie è stata monitorata durante la fase riproduttiva: i nidi osservati sono stati in totale 53 (eguagliato il record degli ultimi anni registrato nel 2017), dieci in più rispetto alla precedente stagione (43). La Riserva regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi, l’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e la zona Foro di Ortona si confermano siti fondamentali per la nidificazione, ospitando poco meno dei 4/5 dei Fratini presenti in Abruzzo. La situazione per la specie continua a essere problematica, così come nel resto d’Italia: alla cause naturali che portano alla perdita dei nidi (mareggiate o predazione) si aggiungono minacce legate all’uomo come la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, la presenza di cani e gatti vaganti, l’eccessiva frequentazione di alcune aree o veri e propri atti di vandalismo. Oltre al monitoraggio dei nidi, sono state tante le attività svolte a partire da marzo fino a tutto agosto: webinar di formazione sul Fratino e il suo habitat, giornate di pulizia a mano delle spiagge, attività di educazione ambientale, incontri con amministrazioni e operatori economici, distribuzione di materiale informativo, campagne di sensibilizzazione, creazione di nuove piccole aree destinate alla tutela come l’Oasi del Fratino e della Camomilla di mare a Giulianova (TE). Fondamentale anche l’analisi dei dati delle nidificazioni degli ultimi anni che ha portato a un primo studio sulle aree maggiormente vocate alla presenza del Fratino realizzato su incarico dell’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano”.Continuo è stato l’impegno per l’Orso bruno marsicano nell’ambito della campagna WWF “Orso 2×50” che punta al raddoppio dell’esigua popolazione del plantigrado entro il 2050 e vede centrale l’azione dell’Oasi WWF e Riserva regionale “Gole del Sagittario” di Anversa degli Abruzzi (AQ). Nel 2021, sempre a causa della pandemia, non è stato possibile svolgere i consueti campi che prevedono l’ospitalità dei volontari per più giorni nelle strutture dell’Oasi, ma sono state organizzate singole giornate di volontariato per realizzare buone pratiche di convivenza. Giovani e meno giovani da tutta Italia durante l’estate sono intervenuti in vari comuni dell’Abruzzo per istallare recinzioni elettrificate a protezione di apiari, frutteti e piccoli allevamenti e porte in ferro zincato per la messa in sicurezza di piccoli allevamenti (polli, conigli, ecc.). Dal 2019 a oggi 39 strutture sono state messe in sicurezza da danni da Orso, mentre sono state dotate di grate di chiusura 6 vasche, pericolose pozze per la raccolta d’acqua che se lasciate senza copertura possono trasformarsi in trappole mortali per l’Orso e la fauna selvatica in generale. Oltre al personale dell’Oasi delle Gole del Sagittario, sono stati 60 i volontari coinvolti nelle giornate di lavoro. Nel corso del 2021 è stata inoltre stipulata una convenzione tra WWF e Parco Nazionale del Gran Sasso, area di nuova espansione per questa specie, volta a preparare i residenti nell’area protetta alla convivenza con l’Orso. I volontari del WWF Abruzzo, inoltre, hanno partecipato alle giornate del “Tour della convivenza: Bentornato orso gentile” nel Parco Nazionale della Maiella, realizzato nell’ambito del Progetto LIFE-ARCPROM dell’Unione Europea. Le giornate hanno previsto attività gestite da personale e volontari del WWF che, coadiuvati dal Parco della Maiella, hanno organizzato incontri e dibattiti con i residenti e con chi svolge attività nel Parco. Si sono svolte attività didattiche e giochi rivolti anche a bambini e ragazzi e sono stati distribuiti materiali informativi sulle regole principali da adottare nell’interazione con l’Orso, sia durante le escursioni che nella gestione delle attività economiche.
Il 2021 è stato, inoltre, l’anno che ha posto il problema di gestione dell’orso Juan Carrito, figlio di Amarena, che frequenta centri urbani alla ricerca di cibo. Il Parco d’Abruzzo Lazio e Molise, in collaborazione con altri Enti, ha tentato la sua traslocazione in ambienti selvaggi, ma l’orso sembra già essere tornato a frequentare il paese di Roccaraso: è necessario che presto Juan Carrito possa trovare un luogo giusto per passare l’inverno, ma tutta la vicenda pone un reale problema di convivenza e sta a noi mettere in atto misure concrete di prevenzione e responsabilizzazione per accettare pienamente la presenza in un animale che rende le nostre terre così uniche e preziose.
Il Lupo è una specie in forte espansione che sta progressivamente riconquistando spazi dai quali era scomparso da decenni a causa dell’uomo, comprese aree di pianura e litoranee, spesso prossime a nuclei urbani. Continue segnalazioni arrivano da tanti centri abitati di tutta la regione. Le strutture locali del WWF Abruzzo hanno sentito l’esigenza di informare i cittadini sui comportamenti da attuare per una convivenza possibile con il grande carnivoro e hanno elaborato il progetto “Tante specie, un solo pianeta”, finanziato dal WWF Italia e che tra le altre azioni ha previsto la realizzazione di un opuscolo che contiene anche un vademecum sulla convivenza uomo-lupo.
- Aree protette
Il 2021 è l’anno del vergognoso taglio di circa 8.000 ettari del Parco regionale Sirente Velino. Il WWF è stato capofila della movimentazione contro il taglio del parco, ha raccolto le adesioni di più di 20 associazioni locali e nazionali, ha organizzato una petizione on line arrivata a 125.000 firme, ha elaborato un appello firmato da 50 personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane. A giugno 2021 il Consiglio Regionale ha approvato la legge che prevede la riduzione del perimetro del Parco, senza alcuna valida motivazione di carattere scientifico o sociale-economico. Il WWF, insieme ad altre Associazioni, ha chiesto l’impugnativa al Governo che ha accolto la richiesta. Si resta in attesa del pronunciamento della Consulta.Ma gli attacchi alle aree protette sono purtroppo, anche altri: nuovi impianti di risalita e piste da sci sono in progetto in diverse aree montane, come nei Campi della Magnola (Ovindoli) nella Zona di Protezione Speciale “Sirente Velino”. Per questi ultimi il TAR Abruzzo aveva a suo tempo accolto il ricorso delle Associazioni ambientaliste e sospeso le autorizzazioni già concesse per la realizzazione degli impianti da sci. Una sospensione che è stata confermata dal Consiglio di Stato, cui si era rivolta la Regione Abruzzo. I progettati impianti ricadono in un’area tutelata dall’Unione Europea. È inoltre in cantiere un progetto che avrebbe quale obiettivo quello di collegare le piste situate a Passo Lanciano con quelle di località Mammarosa fino ai 1995 metri della cima della Maielletta. Il tutto in aree di enorme pregio ambientale comprese nel Parco nazionale della Maiella e nella Rete Natura2000. Sulle nostre montagne si ripropongono così progetti ormai anacronistici che fanno spendere i fondi della collettività per impianti di risalita in territori che, inevitabilmente, saranno sempre meno innevati a causa dei cambiamenti climatici in atto. Ben altre politiche sono necessarie per il rilancio della montagna. Sulla bellezza della natura e sull’attrattività ambientale, per le quali l’Abruzzo viene riconosciuto e cercato a livello nazionale ed europeo, si deve costruire un percorso di crescita che porti turismo tutto l’anno e non solo per poche settimane.
Rispetto alla governance delle aree protette nell’ultimo anno è stata ratificata la nomina del Presidente dell’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” con il relativo Consiglio direttivo; sono stati nominati i Consigli direttivi del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco regionale del Sirente-Velino insieme al presidente, mentre ancora c’è ancora un Direttore facente funzione al Parco Nazionale della Maiella. Resta l’enorme vulnus del Parco Nazionale della Costa teatina: individuato nel 1997, istituito nel 2001 e perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, non è mai stato attivato lasciando campo libero a speculazioni e gestioni discutibili della Via Verde che del Parco dovrebbe costituire un’attrattiva.
Ad ore si conoscerà l’importo che la Regione Abruzzo vorrà destinare al sistema delle aree protette regionali, fondi che vengono modificati ogni anno che nel tempo, a fronte anche dell’aumento, sicuramente auspicato, del numero delle Riserve, sono andati diminuendo. Uno studio pilota per la definizione di un modello di valutazione di efficacia e efficienza di gestione delle riserve regionali, realizzato dall’Istituto Abruzzese Aree Protette (IAAP) in collaborazione con Lands Network srl, il coordinamento scientifico dell’Università del Molise e co-finanziato proprio dalla Regione Abruzzo, ha messo in evidenza come i benefici complessivi forniti dalle aree protette siano ben più elevati dei costi per il loro funzionamento. Il WWF Abruzzo ha chiesto al Consiglio regionale di: 1) aumentare la dotazione delle Riserve Regionali di almeno il 40% rispetto alle somme previste negli anni scorsi; 2) confermare le somme a favore della conservazione dell’Orso bruno marsicano; 3) provvedere a ripristinare i fondi per Orti Botanici e Centri di Educazione Ambientali.
In Abruzzo sono presenti 6 Oasi WWF che sono quasi tutte anche Riserve Regionali e in altre tre aree si stanno sperimentando iniziative di gestione insieme ad altre Associazioni e/o gruppi locali. Come in molti settori, anche nelle Oasi le perdite dovute ai precedenti periodi di lockdown sono state importanti, visto che molti degli operatori lavorano con le visite guidate e con i gruppi scolastici. In ogni caso durante l’estate nelle Oasi si è registrata una grande presenza di visitatori, confermando la voglia di natura da parte di tante persone. La festa delle Oasi WWF nel 2021 si è svolta in natura, dopo che l’anno precedente a causa del lockdown, si era tenuta da remoto. Con lo slogan “Liberiamo la natura” si è festeggiato il ritorno all’aperto nelle 6 Oasi WWF e in 3 aree che hanno aderito all’iniziativa come “Oasi per un giorno”: adulti, ragazzi, bambini e famiglie hanno potuto godere della bellezza e del fascino degli spazi naturali protetti in una giornata di riconquistata libertà.
- Calendario venatorio
Anche nel 2021 la Regione Abruzzo ha emanato il proprio calendario venatorio senza considerare gli interessi generali della tutela della fauna selvatica, come hanno ricordato i giudici amministrativi a seguito del ricorso presentato dal WWF e da altre Associazioni ambientaliste e accolto dal TAR. Proprio grazie ai ricorsi sono state evitate giornate di pre-apertura e sono stati salvati tantissimi animali. Per questo settore sono necessari una nuova impostazione che non sia solo a favore delle frange più oltranziste del mondo venatorio, ma si occupi soprattutto della tutela del patrimonio faunistico della nostra Regione. - Mare e Costa
Il litorale abruzzese si presenta fragile ed esposto all’erosione. Purtroppo manca una visione lungimirante che punti alla risoluzione delle criticità presenti. Si continua a procedere con strumenti e modi di agire obsoleti che ripropongono l’infrastrutturazione dell’ecosistema costiero. Emblematico l’esempio della gestione della Costa dei Trabocchi, che avrebbe bisogno di idee di rilancio per un approccio completamente nuovo anche verso il turismo e invece vede riproporre espansioni urbanistiche, come nel PRG di Ortona, o la costruzione di impianti impattanti come il nuovo cementificio di Vasto a ridosso della Riserva di Punta Aderci contro il quale il WWF, insieme a Legambiente, ha intrapreso una battaglia legale.Ricordiamo però anche un esempio virtuoso di gestione: grazie all’interlocuzione tra WWF e Legambiente da una parte e il Comune di Ortona dall’altra, avviata lo scorso anno dopo un ricorso al TAR presentato dalle due associazioni contro il bando per le concessioni demaniali marittime, si è instaurata una collaborazione per la tutela del tratto di spiaggia della Postilli-Riccio, di grande rilevanza naturalistica in particolare per la presenza delle dune e del Fratino. L’accordo ha previsto che nell’area venissero realizzate solo tre concessioni balneari, ma anche azioni di più ampio respiro come il posizionamento di paletti e cordino per la delimitazione del piede della duna e delle aree di nidificazione, la realizzazione di delimitazioni con paletti per segnalare l’accesso autorizzato alla battigia ed evitare il calpestio delle aree dunali, la collaborazione nel Progetto Salvafratino Abruzzo.
Durante tutto l’anno, nell’ambito della campagna del WWF Italia “GenerAzioneMare”,sono state poi numerosissime le giornate di pulizia a mano organizzate, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid, dai volontari del WWF Abruzzo lungo tutto il litorale, tanti chilometri di spiaggia sono stati liberati dai rifiuti e in particolare della plastica che continua a essere una delle principali minacce per l’ecosistema acquatico.
- Acqua Bene Comune
A poco più di 10 anni dal referendum contro la privatizzazione, il tema della gestione dell’acqua è quanto mai attuale e sentito da tutto il territorio sia per le difficoltà che si stanno vivendo in questi ultimi anni in Abruzzo con forti perdite e numerosi disservizi, sia per il dibattito seguito al disegno di legge delega sulla concorrenza del Governo che all’art. 6 prevede un passo indietro rispetto alla volontà dei cittadini italiani espressa nel referendum del giugno 2011. Per questo il WWF Abruzzo ha voluto promuovere una riflessione sulla gestione dei servizi pubblici e, nello specifico, del servizio idrico integrato, organizzando anche un convegno nell’Auditorium del Museo Universitario di Chieti. È emersa preoccupazione per la ripresa della spinta verso la privatizzazione dell’acqua. La grande vittoria nel referendum del 2011 viene rimessa in discussione da una politica che guarda ancora a modelli di neoliberismo spinto. Il WWF ha chiesto l’impegno di tutte le amministrazioni comunali e dei parlamentari affinché nella discussione che ci sarà in parlamento sul disegno di legge delega sulla concorrenza, l’art. 6 venga stralciato: alle Amministrazioni comunali è stato chiesto di approvare, come proposto dal Forum dei Movimenti per l’Acqua in tutta Italia, delibere consigliari con la chiara richiesta di eliminare dalla legge sulla concorrenza l’art. 6 e il suo contenuto a favore della privatizzazione. - Tutela del Territorio
Anche nel 2021 è proseguito l’impegno del WWF per la tutela del territorio attraverso battaglie su vertenze storiche: dalla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, minacciato dall’interferenza dei laboratori sotterranei di fisica nucleare e delle gallerie autostradali, alla bonifica nel sito di interesse nazionale di Bussi sul Tirino, dalla tutela dei territori attraversati dal metanodotto SNAM e della centrale di Sulmona all’opposizione ai nuovi centri commerciali in zona Megalò. In Abruzzo siamo purtroppo ancora molto lontani da una pianificazione rispettosa del territorio e indirizzata al consumo zero di suolo.«L’anno si è concluso con due momenti importanti per la nostra Associazione – sottolinea Filomena Ricci, delegato del WWF Abruzzo – l’Assemblea nazionale dei volontari WWF, che si è svolta ad Assisi dal 5 al 7 novembre, e l’Assemblea degli attivisti del WWF Abruzzo che si è tenuta a Pineto il 28 novembre: appuntamenti importanti per la definizione delle nostre attività, soprattutto in questo periodo che si spera sia di ripresa e ripartenza. Durante l’incontro a Pineto è stato presentato il neo-costituito Comitato Scientifico del WWF Abruzzo: un nucleo di 13 esperti, in gran parte professori universitari, molti già soci dell’Associazione del Panda, disponibili a dare una mano nei rispettivi campi di studio in occasione delle tante iniziative che il WWF porta avanti nel territorio in difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini. Per concludere ricordiamo le molteplici iniziative che i volontari sono riusciti a realizzare durante il 2021: incontri pubblici, giornate di pulizia delle spiagge, laboratori didattici, corsi di formazione, escursioni, visite guidate, attività di campo… Tante, inoltre, sono state le osservazioni del WWF Abruzzo su Piani e progetti presentati da Enti e da privati e le vertenze che ci hanno visto impegnati in prima linea, grazie anche alla crescente attività della rete delle guardie volontarie e degli avvocati del Panda, un nucleo di legali che aiuta l’Associazione nelle vertenze più complesse. Sono proseguite le collaborazioni con la Guardia Costiera, in particolare per il Progetto Salvafratino Abruzzo, e con i Carabinieri forestali per giornate di sensibilizzazione, a cominciare da Urban nature, e momenti di informazione come la campagna per il recupero degli animali selvatici. Una azione intensa quella del WWF Abruzzo, resa possibile solo grazie ai tanti volontari che dedicano il proprio tempo alla difesa della natura. Ai presidenti delle organizzazioni locali, ai referenti dei gruppi tematici, ai direttori e al personale delle Oasi e dei Centri di Educazione Ambientale, alle guardie, agli avvocati, a tutti gli attivisti e ai tanti soci che ci sostengono va la gratitudine e il riconoscimento per i risultati raggiunti».