Nasce la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.
Questa mattina i Consigli delle Camere di Commercio di L’Aquila e di Teramo, riunitisi alla stessa ora, hanno deliberato di proporre al Ministero dello Sviluppo Economico l’accorpamento dei due organismi e dar vita al nuovo Ente camerale che assumerà il nome di Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.
L’intesa raggiunta in tempi brevissimi, grazie al senso di responsabilità e di grande equilibrio dimostrato dai componenti gli organi delle due camere, consente di inserirsi nel processo di autoriforma avviato dal sistema camerale italiano e di anticipare il percorso che scaturirà dall’imminente entrata in vigore del decreto di riforma, che prevede la riduzione del numero delle Camere di Commercio italiane da 105 a 60.
L’accorpamento condurrà alla costituzione di una nuova Camera, con una dimensione territoriale ed organizzativa adeguata e funzionale all’adempimento ottimale dei propri compiti istituzionali.
Il nuovo Ente camerale manterrà la presenza sul territorio delle due sedi nei rispettivi capoluoghi di l’Aquila, che sarà anche sede legale, e di Teramo. Le riunioni degli organi si svolgeranno in alternanza tra le due sedi e verranno mantenute sui territori le funzioni ed i servizi.
La costituenda Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia comprenderà 155 comuni con una popolazione complessiva di 618 mila abitanti, 79.474 imprese registrate che producono annualmente circa 9 miliardi di valore aggiunto ed 1,7 miliardi di export.
La Camera che si andrà a costituire rappresenterà un unicum nel panorama nazionale per la tipologia e la qualità del territorio che interesserà; caratteristiche orografiche e presenza di biodiversità non riscontrabili in altre circoscrizioni territoriali italiane.
Il territorio più “verde” e protetto d’Europa per la presenza di tre Parchi nazionali, un Parco regionale, un’area marina protetta; fortemente vocato all’innovazione ed alla ricerca per la presenza di centri di eccellenza e due poli universitari di primaria importanza. Un sistema imprenditoriale articolato e dinamico con un settore turistico dai grandi numeri (4,4 milioni di presenze che rappresentano il 72% del movimento turistico abruzzese) e dalle enormi potenzialità. Un territorio accomunato anche dalla condivisione di eventi catastrofici, quali i terremoti succedutisi negli ultimi anni, a cui si intende dare risposte condivise di sistema.
Sulla base dei dati di bilancio dei due Enti il patrimonio della costituenda Camera di Commercio ammonterà ad oltre 17 milioni di euro, l’attivo circolante risulta di circa 24 milioni di euro, di cui 17 milioni di disponibilità liquide. La dotazione organica della nuova Camera di Commercio sarà di 80 unità lavorative, considerando che nel corso dell’anno i due Enti hanno avviato autonomamente un percorso di razionalizzazione che ha determinato una riduzione complessiva di 10 unità lavorative con un risparmio di 468 mila euro.
“L’opportunità di procedere alla creazione di un nuovo Ente camerale interprovinciale – sostiene Gloriano Lanciotti, Presidente della Camera di Commercio di Teramo – trova fondamento non solo nella evoluzione normativa che indica in maniera obbligata tale strada, ma anche nella piena condivisione del percorso avviato dalle due camere consorelle, che risponda soprattutto ad un disegno strategico per lo sviluppo dei territori finalizzato al sostegno degli ambiti provinciali, salvaguardando la presenza dell’Ente camerale su entrambi i territori e l’articolazione delle funzioni e delle competenze”.
“La nascita della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, operazione alla quale plaudiamo con viva soddisfazione – osserva Lorenzo Santilli, Presidente della Camera di Commercio dell’Aquila – è stata resa possibile grazie al grande senso di responsabilità ed alla disponibilità dimostrata da tutti i soggetti coinvolti, nell’interesse esclusivo del sistema delle imprese rispetto al quale, attraverso la razionalizzazione delle risorse, sarà possibile destinare importanti risorse per interventi di promozione economica sul territorio, senza intaccare i patrimoni liquidi, già a partire dal prossimo esercizio”.