Roseto degli Abruzzi. 36° Sport per la Vita: sabato 30 aprile i campioni tornano al Palasport. Tra gli ospiti il Coro Di Jorio di Atri e  il ballerino Tommaso Stanzani

Roseto, 2 aprile 2022 –  E’ partito il conto alla rovescia per la 36° edizione di Sport per la Vita – Memorial Licia Giunco  che si terrà sabato  30 aprile nel palasport R. Maggetti.

È un ritorno ricco di emozione che vede impegnati atleti e società dopo lo stop dovuto alla pandemia mondiale che ha praticamente bloccato gran parte delle manifestazioni artistiche e sportive per tutto il  2021.

“Ci siamo dovuti fermare per un anno, ma dietro alle nostre mascherine abbiamo continuato a sorridere e a credere che presto saremo tornati insieme a danzare sui pattini” dice la presidente del comitato organizzatore Maria Luisa D’Elpidio, “Sport per la Vita è nato dall’amore per lo sport come sinonimo di aggregazione e di solidarietà, un messaggio che si rivolge particolarmente ai giovani e che sentiamo molto attuale in questo tempo così complesso in cui a volte ci si sente disorientati. Adesso che  in Europa è tornata la guerra siamo attoniti e preoccupati ma con il Comitato organizzatore abbiamo deciso di svolgere comunque il Gran Galà Internazionale di Pattinaggio Artistico, per offrire a giovani e ragazzi per  un momento di aggregazione e anche per aiutarli a vincere la paura e ad impegnarsi ancora di più a sostegno di chi ha bisogno”.

Pina Di Martino e Annalisa D’Elpidio, allenatrici delle società Skating La Paranza di Roseto e Magic Skate di Castelnuovo, hanno avviato da mesi gli allenamenti di piccoli e grandi e la preparazione delle coreografie è oramai a buon punto.

La serata sarà aperta dalla partecipazione straordinaria del Coro Antonio Di Jorio di Atri che si esibirà con i ragazzi della Fattoria Didattica e Sociale Rurabilandia.

Tra i campioni hanno assicurato la presenza  Rebecca Tarlazzi campionessa azzurra in carica nel singolo femminile senior; -Asya Testoni campionessa del mondo per la specialità solo dance, che si esibirà anche in coppia con Giovanni Piccolantonio in qualità di campioni di danza senior; -Alice Esposito e Federico Rossi  vice  campioni della specialità coppie artistico senior; Il vice campione Mattia Qualizza  per la specialità solo dance;  Giada Luppi campionessa mondiale di singolo femminile categoria Junior; Guillermo Gómez Correas giovane talento Campione europeo 2021 categoria cadetti specialità libero.

Ospite d’onore Tommaso Stanzani, ex pattinatore professionista e allievo della scuola di Amici edizione 2021 di Maria De Filippi.

Ancora disponibili i biglietti per l’ingresso con un contributi di 10 euro. L’intero incasso sarà devoluto al centro Regionale Fibrosi Cistica dell’ Ospedale di Atri.




ROSETO DEGLI ABRUZZI, GLI ITALIANI PROTAGONISTI NELLA SECONDA GIORNATA DEL MAIN DRAW. DELUSIONE PER IL RITIRO DI TRAVAGLIA

TERZAGIORNATA CHALLENGER – ROSETO DEGLI ABRUZZI 7-13 MARZO

 

 

 

Delude le attese Stefano Travaglia che in mattinata annuncia il ritiro per problemi ad una spalla. Lascia campo libero al portoghese Joao Domingues attualmente numero 305 delle classifiche mondiali.

Quattro gli italiani che approdano al secondo turno. Alessandro Giannessi (186) si impone nel primo set con un perentorio 60 per poi subire la reazione dello svedese Andrej Martin(127) che conquista la seconda frazione di gioco. Nella terza partita Giannessi riesce ad avere la meglio e conclude l’incontro a suo favore.Matteo Arnaldi(355) conquista una vittoria agevole nel match che lo ha visto contrapposto alla wild card Francesco Passaro. Andrea Arnaboldi(245)dopo un primo set in discesa deve faticare al tie break per conquistare la vittoria sul qualificato Calvin Hemery (345). Si preannunciava un bel match quello tra Flavio Cobolli (177) e l’argentino Marco Trungelliti (198), ma sul 3 a 1 per l’italiano, Trungelliti si ritira per infortunio.

L’ex numero 25 al mondo Lucas Rosol (288) conquista il secondo turno imponendosisull’italiano Luciano Darderi (319) con il punteggio di 75 63.

Gian Marco Moroni (184), che non si è reso protagonista di un incontro che lo vedeva ampiamente favorito, ha ceduto 63 61 al qualificato CarlosGimenoValero(458).




Editoria. Marco Cimorosi FOTOGRAFARE NEW YORK CITY ARITMICHE VISIONI METROPOLITANE. Un libro di 192 pagine con immagini fuori dall’ordinario

Copertina

 

 

È possibile sorprendere con le immagini della città più fotografata al mondo? Sì, se riesce a trovare un punto di vista particolare, curioso, fuori dall’ordinario. È quello che è riuscito a fare Marco Cimorosi con gli scatti raccolti nel suo primo libro dal titolo “Fotografare New York City”.

Il volume di 192 pagine e 174 foto con i contributi di Saro Di Bartolo, Luca Maggitti e Paolo Di Vincenzo, propone, come recita il sottotitolo, Aritmiche visioni metropolitane, con lo sguardo di uno street photographer.

 

«Per descrivere New York si è detto tanto tra realtà e fantasia», spiega l’autore, «La città restituisce sempre e comunque quel senso di aritmia che, per chi ama la fotografia, è uno degli ingredienti principali per la propria creatività».

 

Fotografo professionista, Cimorosi (Roseto degli Abruzzi, 1960) ha collaborato con la rivista Digital Camera e ha tenuto mostre in tutta Italia. Da dieci anni, insieme al fondatore del network www.domiad.it, Domenico Addotta, organizza nella sua città “United Colors of Photography”, appuntamento di richiamo a livello nazionale.

Marco Cimorosi

Il volume può essere acquistato a Roseto degli Abruzzi, a partire da giovedì 3 dicembre, nella libreria La cura (via Latini 24-26) – dove sarà allestita anche una mostra con alcune delle foto contenute nel libro – o, a richiesta, nelle principali librerie abruzzesi.

Info: cimorosimarco@hotmail.com, tel. 335 6539148

 

Saro Di Bartolo, apprezzato maestro dell’immagine scrive nel suo intervento: «Cimorosi non è soltanto un valente artista, ma è pure sensibile e talentoso poeta della street photography. È un colto narratore della quotidianità dei nostri tempi e ciò fa di lui uno storico della contemporaneità, un ritrattista della nostra epoca che ne lascia una documentazione per il futuro».

 

«Marco Cimorosi», aggiunge Luca Maggitti, «parla poco, non urla mai e sorride spesso. Soprattutto, osserva. Il suo sorriso è figlio dell’essere un uomo che vive di fronte al mare, pronto all’accoglienza e al rispetto, poco incline al giudizio e per nulla al pregiudizio. Il mare che da sempre ne colma lo sguardo gli ha pure dato la voglia di solcarlo e viaggiare, alla scoperta di città e persone. Le parole non dette le trasforma in fotografie, che sono infinite aperture di dialoghi».

 

«Riuscire a sorprendere con un soggetto così noto», sottolinea Paolo Di Vincenzo, «è come immaginare una foto della Gioconda di Leonardo diversa. Complicatissimo, si potrebbe dire: conosciamo alla perfezione l’originale e l’abbiamo vista, nel corso degli anni, variata in tutte le salse, ma non è un’operazione impossibile. E così, mentre chiunque conosce tutti i luoghi canonici della città che non dorme mai, Cimorosi fa vivere al lettore un’esperienza della metropoli americana diversa».

Hurry up Marco Cimorosi

La dialettica di un uomo silenzioso

di Luca Maggitti

 

Marco Cimorosi parla poco, non urla mai e sorride spesso. Soprattutto, osserva.

Il suo sorriso è figlio dell’essere un uomo che vive di fronte al mare, pronto all’accoglienza e al rispetto, poco incline al giudizio e per nulla al pregiudizio. Il mare che da sempre ne colma lo sguardo gli ha pure dato la voglia di solcarlo e viaggiare, alla scoperta di città e persone.

Parlando poco, le parole non dette le trasforma in fotografie, che sono infinite aperture di dialoghi.

E siccome Marco è un attento osservatore, negli anni ha costruito un mirabile archivio di immagini figlie di viaggi che hanno impresse la sua cifra stilistica, composta di sapiente attesa per cogliere l’attimo giusto e capacità di osservare le cose da un punto di vista insolito. Il tutto, sempre all’interno di una cornice fatta di rispetto e levità, che non significa superficialità bensì consapevolezza che si può raccontare senza urtare.

Dunque niente sguardi morbosi né strumentalizzazioni per parlare alla pancia delle persone, ma un percorso alla ricerca della multiforme bellezza della vita che può sbocciare dai volti delle persone, sprizzare dal gesto degli atleti, nascondersi negli angoli delle strade o stagliarsi lungo le facciate dei palazzi.

Poliedrico come ogni imprenditore, che rischia in proprio e deve sapersi continuamente reinventare, Marco Cimorosi ha negli anni costruito una sua poetica fatta di sguardi intrisi di curiosità verso l’infinita bellezza del mondo che merita di essere raccontata. I suoi viaggi gli hanno permesso di conoscere culture e scoprire genti e la sua grande umiltà, unita a un serio bagaglio culturale, gli ha consentito di costruire racconti fotografici in cui cogliere sempre più livelli di lettura.

Questo suo saper proporre immagini capaci di essere lette in filigrana credo sia il risultato dei suoi silenzi: tanto enormi quanto prolifici, perché incubatori di infinite variabili in merito all’avvenimento da immortalare e alle chiavi di lettura possibili.

Negli anni, Marco ha curato sue mostre e da 9 edizioni organizza il festival fotografico nazionale United Colors of Photography: kermesse in grado di richiamare da ogni parte d’Italia migliaia di appassionati offrendo loro formazione, aggiornamento, approfondimento tecnico ed eventi culturali.

Questo aspetto organizzativo lo ha sempre molto assorbito e il volersi dare agli altri ne ha pregiudicato, finora, l’uscita di un suo lavoro editoriale che raccogliesse le sue immagini.

Da qualche tempo, l’amico Paolo Di Vincenzo e io stavamo spingendo affinché Marco riordinasse una parte del suo lavoro in sezioni e lo offrisse al pubblico sotto forma di libro. La sua umiltà e il suo continuo schermirsi ci hanno dato filo da torcere, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, “trattando le condizioni della sua resa”.

Così è nato questo volume, che non è solo un libro fotografico, ma uno strumento che può essere utile a chi ama la fotografia di strada. Uno spazio nel quale Marco commenta e riflette, offrendo la sua esperienza e dialogando con il lettore attraverso immagini e riflessioni.

Sono felice della sua scelta – in età matura – di offrire un compendio della sua opera, accettando di porsi all’attenzione dopo una vita passata a lavorare affinché quanta più gente possibile amasse la fotografia e quanti più fotografi possibile avessero luoghi e occasioni di incontro e confronto.

E siccome meglio tardi che mai, spero che voglia – dopo New York e la fotografia di strada – in futuro aprire altri archivi, mostrando attraverso ulteriori pubblicazioni la bellezza del mondo catturata dagli occhi di un uomo silenzioso, che però sa imprimere la sua dialettica nelle immagini.

Il Che, Marco Cimorosi

Foto di strada: una materia semplice dalle infinite possibilità

quasi un omaggio ad Albert Einstein

 

Il fotografo eccellente, fuori dall’ordinario, è una persona curiosa, che non si ferma al primo scatto. È quello che riesce a trovare il particolare nascosto, il punto di vista originale, la prospettiva coinvolgente anche di fronte al più scontato dei panorami.

È chi ragiona con gli occhi, oltre che col cervello, e immagina il risultato prima ancora di scattare. Non è scontato, oggi, trovarne.

Paradossalmente proprio in un’epoca in cui tutti si sentono Helmut Newton, Henry Cartier-Bresson, Robert Capa o, per restare agli italiani, Gianni Berengo Gardin, solo perché con il cellulare riescono a fare delle foto, individuare i bravi interpreti della realtà tramite la macchinetta è diventato difficile.

Marco Cimorosi, sicuramente, fa parte di questa categoria e lo dimostra ampiamente nel libro che segna il suo esordio nell’editoria.

Nelle pagine che seguono si possono ammirare i suoi scatti dedicati a New York, metropoli che l’autore visita quasi ogni anno. Riuscire a sorprendere con un soggetto così noto è come immaginare una foto della Gioconda di Leonardo diversa. Complicatissimo, si potrebbe dire: conosciamo alla perfezione l’originale e l’abbiamo vista, nel corso degli anni, variata in tutte le salse. Ma non è un’operazione impossibile. E così, mentre chiunque, in ogni parte del pianeta, conosce il ponte di Brooklyn, la statua della Libertà, le Torri Gemelle o quel che ne resta, Manhattan e tutti i luoghi canonici della città che non dorme mai, Cimorosi fa vivere al lettore un’esperienza della metropoli americana diversa.

Come ci riesce? Semplicemente votandosi alla Street Photography, categoria a cui dedica un approfondimento tecnico a fine volume.

Attraverso dieci capitoli, chi sfoglia le pagine si trova immerso in un mondo nascosto.

Si parte da Imagination, dove l’autore esalta il rapporto tra l’ambiente, urbano, e gli abitanti, i turisti e i passanti; tra i lavoratori e chi un lavoro se lo inventa ogni giorno in strada, dall’anziana giocoliera all’homeless che nel suo carrellino-casa, una specie di lumaca o tartaruga umanizzata, dice una semplice ma drammatica realtà: Stupid people rule the world (persone stupide governano il mondo). Ricchi, poveri, giovani, vecchi, magri, grassi, musicisti, bambini sono rappresentati ma anche immaginati e, guardandoli, si riesce a immaginare qualcos’altro.

La metropoli di vetro e d’acciaio fornisce materiale a dismisura sul tema Glass, i vetri dei grattacieli ma anche le vetrine dei negozi, signore snob che sorseggiano un Martini all’interno di un bar e guardano l’autore quasi con sufficienza, giochi di prestigio con opere d’arte o semplici tazzine “galleggianti”. L’argomento si lega quasi automaticamente al capitolo successivo, Mirrors, dove gli specchi ritratti sono sì quelli di vetro, ma anche d’acciaio, o addirittura d’acqua, con una insolita vista del ponte di Brooklyn. In Dance lo scatto più intrigante è quello dedicato alle gambe, di ballerini evidentemente, che volano nel centro della città. La leggiadria, l’intensità espressiva, la plasticità dei movimenti di danzatori e danzatrici fa da contrasto con la durezza delle linee geometriche dei palazzi, più o meno recenti, che sono sullo sfondo. Il volto del passante che guarda, in uno degli scatti, è quanto mai espressivo. Sembra chiedersi: “Ma che diavolo stanno facendo?” ma anche “Che fantastiche acrobazie riescono a compiere, che gioia riescono a comunicare pure in un contesto urbano, in un momento di traffico, in un’ora della giornata, forse, caotica di impegni, spostamenti, rumori. E, a proposito di parti del corpo, ecco Eyes, occhi che sono ovviamente umani, reali, ma anche dei manifesti pubblicitari, dei murales, il terzo occhio di un personaggio mitologico. Sono interrogativi, sensuali, rinchiusi in una gabbia ma diffidenti e quasi aggressivi, come il giocatore di basket nella gabbia (The cage). Non bastasse la potenza dei grattacieli, la bellezza dei panorami urbani, la città più giovane del mondo (non per età ma per spirito) propone la sua arte, quella dei Graffiti. Ecco allora piume, grida, pesci, mostri colorati, gangster e furfanti, il mondo dei colori, una Hepburn scomposta quasi alla Rotella, il pianto di una donna alla Lichtenstein, l’immancabile Mickey Mouse, e gli omaggi ai grandi, da Armstrong, il trombettista, a Warhol. Bene fa l’autore a dare un  nome agli artisti (sì, è vero la critica, anche di arte contemporanea, spesso non li ritiene tali. Ma davanti a queste pitture murali, probabilmente, le certezze dell’ortodossia vacillano). E così il turista, il passante distratto, l’uomo d’affari, la manager, insomma, tutti quelli che vivono la Grande Mela anche in strada, possono apprezzare la bravura di chi arricchisce il panorama cittadino della metropoli più conosciuta e amata del mondo. I nomi sono Danielle Mastrion, Tristan Eaton, D*Face, Brolga, Joe Miller, JR (Jean René). E chissà che non diventeranno famosi e ricchi come Bansky?

La Subway, la metropolitana, conosciutissima tramite decine di film, immagini televisive, di cronaca, foto di giornali, “reportage” di amici in vacanza, o per averla utilizzata di pesona, Cimorosi riesce a immortalarla in maniera inaspettata. Per esempio focalizzando l’attenzione su un pistolero “di carta”, un cowboy dell’informazione, si potrebbe dire, oppure mettendo in evidenza l’ingresso di una stazione decorata in maniera insolita con un disegno tra Mondrian ed Herbin e, infine, con i binari che sembrano svoltare nel fiume Hudson con, in lontananza, lo skyline di Manhattan. A proposito di quest’ultimo, il più famoso dei cinque distretti per le sue strade squadrate, la sua pianta geometrica, l’autore ribalta in aria le forme con Geometry. In questa sezione sottolinea le immagini immaginarie, perdonate il gioco di parole, di Escher con il lavoro dell’altrettanto visionario architetto Thomas Heatherwick e il suo Vessel, la nave, l’edificio avveniristico. E poi i punti di vista alternativi che, senza droni, Cimorosi propone dall’alto, appunto, dei grattacieli o, viceversa, dal basso in alto, a ritagliare il cielo tra finestre, pilastri, torri. Ancora due passaggi per lo sguardo alternativo alla City: Museum, con le mille opportunità offerte dai musei, non per le opere d’arte contenute, che pure sono meravigliose e di ogni epoca e stile, ma per l’interazione tra il pubblico e queste. Ecco, quindi, un’opera di Marcel Duchamp che dà lo spunto a Cimorosi per inquadrare una ragazza i cui occhiali fanno da pendant alle lenti inserite nel lavoro dell’artista francese. Una citazione, tra l’altro, visto che esiste una immagine simile a firma di Ugo Mulas. O ancora l’insolita vista dall’alto dell’opera di Larry Bell (al Whitney Museum) esposta all’aperto e composta di cubi rossi che esprimono un contrasto cromatico con il pavimento sui toni del grigio. La foto, dunque, è presa dall’alto e l’inquadratura immortala una visitatrice della quale spicca la borsa rossa, in tono con il colore dell’installazione; e poi, Protest. Nelle pagine dedicate alle mille manifestazioni che ogni giorno punteggiano la Grande Mela, si scoprono seguaci di Che Guevara o di Mao (chi lo immaginerebbe nel cuore della capitale del capitalismo mondiale), o i più attuali contestatori del 21° secolo, agguerriti sostenitori dei diritti degli animali per finire con radicati sindacalisti che, quasi in risposta ai paladini degli amici a quattro zampe, identificano i padroni che non tollerano la difesa dei lavoratori con ratti giganti che vengono piazzati davanti alle sedi delle aziende accusate.

Bellissima l’immagine che chiude le pagine del libro, con un murales gigantesco che ritrae un Einstein con la celebre linguaccia, beccato a usare una bomboletta spray con la quale scrive Noi amiamo New York al quadrato. Un modo per ricordare la sua formula più celebre. E = mc2 significa che l’energia ( e ) è uguale alla massa ( m ) moltiplicata per la velocità della luce ( c ). Quest’ultima vale 300 mila chilometri al secondo. Si capisce subito che in una minima quantità di materia si nasconde una enorme quantità di energia. Sembra quasi una metafora della Street Photography: una materia semplice, la foto di strada, scatena una enorme energia nelle infinite possibilità di lettura.

Minimal red, Marco Cimorosi

Natural born street photographer

di Saro Di Bartolo, fotografo

 

Conosco New York molto bene, mia madre nacque sulla Quinta Strada (così lei chiamava 5th Avenue) e sino alla teenage sono cresciuto Upstate New York. Ho dunque perfetta coscienza del peso di ciò che dico, quando affermo che molte delle foto realizzate da Marco Cimorosi nella città delle contraddizioni avrei voluto averle fatte io!

Cimorosi non è soltanto un valente artista, nel senso più vasto e complessivo, riferito quindi ai diversi generi fotografici in cui primeggia, ma è pure un sensibile e talentoso poeta della street photography. È un colto narratore della quotidianità dei nostri tempi e ciò fa di lui uno storico della contemporaneità, un ritrattista della nostra epoca che ne lascia una documentazione per il futuro.

Questo artista, eclettico e per sua natura modesto, ci propone un volume redatto con pazienza, competenza e amore.

Non ci troviamo davanti a un fotografo qualunque, ma a uno che ha il dono della fotografia e la cui filosofia traspare nella ricerca dell’inquadratura migliore, del dettaglio, del rigore nella composizione. Quando queste caratteristiche si mescolano, nutrendosi delle reciproche energie, lo scatto diventa un’opera d’arte che colpisce l’animo, i sentimenti, l’intelletto. Tramite i suoi scatti egli si propone quale un occhio sul mondo della strada. Infatti, le sue opere spiccano tra le classiche street cui siamo abituati, per entrare nell’essenza e nella sostanza dei luoghi e della gente, offrendone una conoscenza  interiore vibrante e completa.

Perdersi per strade e piazze è il modo migliore di conoscere le persone e imbattersi nelle situazioni più vere. Come in questi notevoli momenti di vita per le strade di New York City, fatti con discrezione e in punta di piedi, senza invadenza, ma, nel contempo,  senza fermarsi davanti a nessuna possibile opportunità, immortalando situazione degne dei suoi clic, senza tralasciare nulla e senza lasciare nulla al caso.

Nel suo libro, Marco Cimorosi non si propone di incrementare le conoscenze tecniche dei suoi lettori, bensì di stimolare e ampliare la loro creatività. Ciò per mezzo di efficaci input che “allenano” al raggiungimento di scatti espressivi.

Le foto di Marco stimolano il lettore a ricercare situazioni e inquadrature in grado di distinguersi dalla banalità in cui la street photography può facilmente scivolare.

Un valore aggiunto al libro è costituito dagli efficaci testi con cui l’autore accompagna e completa le sue immagini e che ci conducono a immersioni dentro le diverse atmosfere che hanno avvolto l’artista nel corso del suo paziente e fruttuoso cammino attraverso le strade e i diversi temi che, come perle di una collana, ci regalano emozioni. Stati d’animo di cui, tramite appunto tali catture, egli ci rende partecipi.

Tra le doti che richiede la street, a parte quelle ovvie, legate al dominio su luce, tempi e strumenti tecnici, ve ne è una che ancora prima che nel fotografo deve essere insita nell’uomo: la sacra Pazienza.  Una dote di cui Marco è principe. È inconfutabile che altrimenti risultati di questo livello, spesso frutto di appostamenti, non si raggiungono. Scattare una frazione di secondo prima o una dopo significa che lo scatto premiante non è ancora giunto oppure è appena passato, perso per sempre.

La sensazione che in me prevale, camminando per le strade di New York attraverso le immagini di Marco Cimorosi, è che non vi sono foto in cui lui si sia lasciato sfuggire quella precisa frazione di secondo: mai un errore. Ogni foto costituisce un quadro di vita genuino, reale e senza fronzoli, colto al volo come sanno fare solo i fotografi che posseggono quell’istinto “natural born”.

Come Marco ci ricorda negli “accenni” la giungla della street photography poco si adatta ai timidi. Allora cosa fare in tal caso? Superarsi, farsi la violenza di sconfiggere la timidezza lanciandosi all’interno delle situazioni. Avendo varcato il primo gradino, la paura di essere allontanati o perfino aggrediti evaporerà. Teniamo ben presente che solitamente è sufficiente un sorriso per superare la maggior parte delle barriere.

Bisogna non avere paura di scattare più immagini dello stesso contesto o soggetto. Al contrario di quanto avveniva nell’epoca analogica, quando solo i professionisti e i benestanti potevano scattare a volontà, oggi la pellicola è gratis!

Una buona abitudine, valida in genere per tutta la fotografia e in particolare per il reportage e la street, è di fotografare da soli. La compagnia, per quanto possa essere la migliore, è non solo motivo di distrazione per chi scatta, ma, creando “ingombro visivo”, attira involontariamente l’attenzione del potenziale soggetto. Situazione che conduce alla perdita della naturalezza e che dunque distrugge l’opportunità fotografica. Mai dimenticare che ogni momento è unico, irripetibile.

Concludendo, l’autore ha fermato angoli, abitanti e scene, o per dirlo a modo suo: “Mirrors, Dance, Eyes” ecc., catturando, sia in efficace colore che ottimo B&W, le atmosfere dei luoghi e le emozioni della gente.

Ci regala storie che raccontano momenti, bellezze, contraddizioni e simmetrie di una realtà quotidiana. Scatti che, grazie all’attimo perfetto del suo clic, diventano armonia e certezza. La sua è una fotografia che vale più delle parole, che traspare di dinamicità e forte impatto. Una fotografia che, grazie al suo occhio, diventa energia, racconto, espressione.

Un grazie sincero e sentito a Marco quindi, che con la sua opera d’autore ci regala bellezze, storie, stimoli e suggestioni che altrimenti sarebbero andati irrimediabilmente perduti.

Marco Cimorosi

Marco Cimorosi è nato nel 1960 e vive da sempre a Roseto degli Abruzzi.

I primi approcci, fatto salvo i primi scatti da bambino con fotocamere “Lomo” di plastica, risalgono alla fine degli anni 70, quando prese in mano l’Olympus OM-1 di suo padre, appassionato anch’egli di fotografia, ed insieme a due amici cominciò a sperimentare le possibilità che quest’arte offriva, compreso lo sviluppo in bianco e nero in camera oscura e naturalmente migliaia e migliaia di diapositive.

Il tempo passa, ma anche se la fotografia assume lentamente un aspetto secondario a causa delle vicissitudini quotidiane, la passione rimane intatta.

Con l’avvento del digitale e con il modificarsi delle circostanze, la passione riaffiora prepotentemente con un rinnovato interesse e spiccata creatività.

Col tempo accumula diverse esperienze fotografiche.

Nel 2008 conosce Domenico Addotta con il suo Canon Club Italia e dal 2010 con lui organizza quello che oggi è divenuto un classico appuntamento fotografico a livello nazionale, “United Colors of Photography”.

Ha occasione di conoscere alcuni critici d’arte, i professori: Manuela Valleriani, Emidio Di Carlo e Massimo Pasqualone e con loro allestisce singolarmente alcune interessanti mostre fotografiche personali tra cui nel 2016 “Te la do io l’America” con l’intervento del prof. Vittorio Sgarbi.

Con la Lega Navale italiana propone la mostra personale “Frammenti Azzurri” in occasione del World Oceans Day nel 2014.

Nel 2015 partecipa a un’edizione di Arte Genova e consegue discreto successo con alcune stampe.

Presente nel corso degli anni a: Galleria 20 di Torino; Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi; Museo Barbella di Chieti; Museo Michetti di Francavilla; Galleria Aurum di Pescara; Galleria Serafini di Montesilvano; Museo Colella di Pratola Peligna; Museo Fortezza di Civitella del Tronto; Palazzo Ducale di Torrevecchia Teatina; Villa Filiani di Pineto; Villa comunale di Roseto degli Abruzzi.

Nel 2018 ha collaborato con la rivista “Digital Camera” con due articoli consecutivi dedicati alla Street Photography.

Nel 2019 ha dato il suo contributo fotografico nel libro “La Legione Straniera” dello scrittore e giornalista Luca Maggitti.

Da anni si occupa con notevole soddisfazione alla didattica con una sua scuola fotografica, svolgendo corsi di primo e secondo livello e workshop di Street Photography, Ritratto, Paesaggio. I numerosi allievi vengono introdotti con successo nel mondo fotografico ed accompagnati con passione dai primi approcci alle tecniche avanzate di fotografia digitale.

Ogni anno, salvo una pausa dovuta alla pandemia del Covid-19, si reca a New York per un progetto fotografico a lunga scadenza, del quale fanno parte anche le foto di questo libro e le cui stampe vengono proposte in mostre fotografiche in Italia periodicamente aggiornate.

 

Siti web:

www.marcocimorosi.net

www.extremewave.net

 

 

 

 




Pescara. Il pallone e il Delfino Storia sociale tra d’Annunzio e Flaiano per gli 80 anni della Pescara Calcio

Immagine incorporata 1

Lunedì 7 novembre 2016 – ore 17:30
c\o Mediamuseum Pescara
Piazza Emilio Alessandrini 34, 65127 Pescara
presentazione del libro
Il pallone e il Delfino
Storia sociale tra d’Annunzio e Flaiano
per gli 80 anni della Pescara Calcio
di Luigi Mastrangelo, Paolo Smoglica e Paolo Martocchia
(ed. Epigrafia, Roseto degli Abruzzi, 2016 – 15 euro)
alla presenza degli autori
presentazione-invito
Si avvale della prefazione di Dante Marianacci e delle presentazioni di Daniele Ortolano eGabriele Pomilio questo volume, frutto di una importante iniziativa culturale promossa dal Comitato Regionale Abruzzo della F.I.G.C. – L.N.D., con altri prestigiosi partner quali De.Ma Service, Fondazione Edorardo Tiboni per la Cultura, associazione We Care Abruzzo, Archivio di Stato di Pescara, Centro Studi Dannunziani e Biblioteca provinciale di Pescara
Il volume è sostenuto anche dall’ “Associazione Massimo Oddo Onlus”, a cui sarà devoluta una somma pari a 2 euro per ogni copia venduta
In occasione degli 80 anni della Pescara Calcio, la storia della città di Gabriele d’Annunzio ed Ennio Flaiano viene ripercorsa attraverso la sua grande passione sportiva. Il rapporto tra Pescara e il gioco del calcio trascende gli aspetti prettamente agonistici, costituendo un valore culturale fondante e imprescindibile per la comprensione di una comunità complessa in continua, e non sempre organica, espansione. Divenuta capoluogo di Provincia nel 1927, quando già si svolgevano pionieristiche sfide calcistiche, la città di Pescara si è sempre più identificata con la sua squadra, fondata nel 1936 e progressivamente assurta a icona di un territorio desideroso di un ruolo rilevante a livello nazionale, simbolicamente riassunto dalle promozioni in serie A.
di seguito il programma degli interventi:
Indirizzi di saluto:
Carla Tiboni, Presidente Fondazione Tiboni.
Daniele Ortolano, Presidente Comitato Regionale Abruzzo F.I.G.C.-L.N.D.
Giovanni Tremante, Presidente Associazione We Care.
Introduzione:
Dante Marianacci, Presidente Centro Studi Dannunziani.
Testimonianza:
Gabriele Pomilio, Ideatore del Delfino come simbolo.
Interventi:
Antonio De Leonardis, Decano del giornalismo sportivo Pescarese.
Stefano Trinchese Professore Ordinario di Storia contemporanea,
Direttore Di.L.A.S.S. Università “Gabriele d’Annunzio”.
Ezio Sciarra, Già Professore Ordinario di Sociologia e Preside
Università “Gabriele d’Annunzio”.
Ospite d’onore:
Bruno Nobili, Il numero 10 della storia biancazzurra.
Moderatore e ufficio stampa: Paolo Ferri, Giornalista, Associazione We Care.



Roseto degli Abruzzi, il calendario 2016 dedicato alle ville storiche

Per l’anno 2016, nella scelta fra le migliaia di immagini stampate su cartolina che fanno da soggetto al calendario, dedicato alla città di Roseto degli Abruzzi, gli autori hanno pensato di riprodurre le ville storiche della Città delle Rose.

Il calendario si presenta con vari scatti d’epoca, uno per ciascun mese, che mostrano varie angolazioni di note ville presenti nel territorio selezionate tra le immagini riprese da rarissime cartoline d’epoca in bianco e nero originali.

Le prime sei cartoline, da gennaio fino a giugno, ritraggono ville nel territorio comunale del primo ‘900 e riguardano quelle situate nella marina di Rosburgo, allora frazione del Comune di Montepagano.

Da luglio a dicembre ancora sei scatti, questa volta, di ville di Roseto degli Abruzzi, dal 1927 fino agli anni ‘40.

I nomi delle residenze e ville d’epoca private riprodotte e stampate nel calendario 2016 sono Villa Arlini, Villa Brodolini, Villa Clemente, Villa Filippone, Villino Grue, Villa Mazzarosa, Villa Paris, Villa Ponno, Villa Russicum, Villa Savini, Villa Thaulero, alcune di queste oggi si presentano in modo diverso, essendo state ristrutturate.

Le 12 cartoline riprodotte nel calendario fanno parte degli archivi privati dei rosetani Emidio D’Ilario e Luciano Di Giulio, entrambi collezionisti, appassionati e cultori di storia locale, che dal 2010 mettono a disposizione i loro archivi fotografici per omaggiare la città di Roseto degli Abruzzi.

L’allestimento e la stampa è curata dalla Tipolitografia Rosetana che, a nome di Riccardo Innamorati, Patrizio Serafini e Christian Risi, tengono a comunicare che: “Sin dal 2010 abbiamo creduto e appoggiato questa iniziativa editoriale e culturale, nel rispetto delle tradizioni e della divulgazione della memoria visiva della città di Roseto degli Abruzzi attraverso le originali immagini delle cartoline. Quello di quest’anno è il sesto calendario che progettiamo insieme agli amici Emidio e Luciano, e ogni anno restiamo senza nemmeno una copia in archivio vista la richiesta dei tanti rosetani che apprezzano e condividono l’idea”.

L’iniziativa editoriale culturale è curata da due sodalizi presenti nel territorio e precisamente dal Circolo Filatelico Numismatico Rosetano e dall’Associazione Culturale Terra e Mare.

“Parte delle immagini sono tratte dal libro “Roseto degli Abruzzi. La cartolina racconta la storia della città” – ci tengono a precisare, gli autori del volume, Emidio D’Ilario, presidente del C.F.N.R. e il giornalista collezionista Luciano Di Giulio da parte dell’A. C. Terra e Mare – mentre le altre immagini le abbiamo selezionate dalle nostre collezioni private, visionandole insieme ai titolari della Tipolitografia Rosetana, che hanno scelto le più interessanti”.

La realizzazione grafica è stata curata da Anastasia Comunicazione, che insieme agli autori hanno pensato di arricchire le immagini delle ville, inserendo nell’immagine in bianco e nero anche 12 diversi varietà di rose una su ciascun mese dell’anno.

Ancora una volta un omaggio dedicato alla Città delle Rose affidato a cartoline d’epoca che sarà presentato dalla Tipolitografia Rosetana, dal Circolo Filatelico insieme all’Associazione Terra e Mare domenica 3 gennaio, con ingresso gratuito, alle ore 11,00 a Roseto degli Abruzzi, in via Marcacci, 1 all’interno di Villa Paris (oggi restaurata e di proprietà della famiglia Cingoli).

La stessa Villa Paris figura nel calendario rosetano 2016 con due immagini, la prima relativa ai primi ‘900 (Rosburgo) e una degli anni ’30, (Villa Collegio Russicum), quando la proprietà (villa, giardini e chiesa) della famiglia Paris era stata acquistata dalla Città del Vaticano.

Anastasia Di Giulio

 




Teramo. Ecco il verbale sottoscritto alcuni minuti fa al tavolo Relazioni Industriali della Provincia riguardante la vertenza Rolli. Sospeso lo sciopero.

Si invia in allegato

 

La dichiarazione del presidente Renzo Di Sabatino che ha condotto “il tavolo”, un tavolo che ha visto l’intervento di esponenti nazionali e regionali sia delle associazioni di categoria sia dei sindacati per la complessità della vertenza e  per il clima di tensione che si era determinato nelle ultime settimane.

Provincia di Teramo

“La mediazione istituzionale è servita a riaprire il dialogo e a riavvicinare le parti – afferma Di Sabatino – un risultato non scontato che ora va capitalizzato in considerazione degli obiettivi comuni: mantenere vivo e vitale  il polo produttivo di Roseto che rappresenta un pezzo di qualità  nella filiera agroalimentare italiana e garantire le migliori condizioni possibili ai lavoratori”.

 

Teramo 3/11/2014

VERBALE DI RIUNIONE

L’anno duemilaquattordici, il giorno tre del mese di novembre in Teramo, nella Sede della Provincia, rappresentata dal Presidente – Avv. Domenico Di Sabatino -, alla presenza del Dott. Pierluigi Babbicola – Responsabile del Procedimento  per il Servizio Relazioni Industriali dell’Ente -, sono convenute:

–         la Rolli Industrie Alimentari S.p.A., corrente in Roseto degli Abruzzi, rappresentata dai  Sigg.ri  Maurizio Olivieri e Antonio Giovati,  rispettivamente Amministratore Delegato  e Legale, assistiti dal  dott. Nicola Di Giovannantonio, dal Rag. Luciano De Remigis e Salvatore Spadaro rispettivamente, Direttore, Vice Direttore e Funzionario di Confindustria Teramo;

–         la SALPA Soc. Agr. rappresentata dal Presidente  Dott. Piero Ghiretti;

–         Il dott. Luigi Mastrobuono e il dott. Daniele Lenci, rispettivamente Direttore Generale e Funzionario di Confagricoltura, il dott. Concezio Gasbarro – Presidente di Confagricoltura Abruzzo, il dott. Camillo Colangelo, Direttore di FEDERABRUZZO Confagricoltura,  il dott. Stefano Fabrizi Direttore di Confagricoltura L’Aquila;

–         la RSU della Rolli Industrie Alimentari S.p.A.,  nelle persone di Guido Iezzi, Lorenzo Gislao, Sandro Cremona, Franco Vagnozzi, Mariapia Peracchia, Patrizia De Vincentis e Fabrizio Luciani, assistita dai Sigg.ri Ettore Ronconi Funzionario  Nazionale FLAI-CGIL, Ada P. Sinimberghi Coordinatrice Regionale FLAI-CGIL Abruzzo, Corrado Peracchia, Segretario Prov.le di FLAI-CGIL, Pietro Pellegrini Segretario Nazionale UILA-UIL, Leonardo Lippa, Segretario Regionale UILA-UIL, Giulia Sbarbati Funzionario Nazionale UILA-UIL, Delfino Coccia Segretario Territoriale UILA-UIL; Franco Pescara e Alessandro Collevecchio, rispettivamente Segretario Generale e Segretario Regionale di FAI-CISL;

–         una rappresentanza di lavoratori Rolli Industrie Alimentari S.p.A., come da foglio presenze allegato.

All’esito di ampia e partecipata discussione,  in un’ottica di ripristino di  normali  relazioni sindacali, l’azienda, confermando gli impegni assunti nel mese di luglio 2014, sospende i processi decisionali avviati, ivi compresa l’esternalizzazione  e si impegna a condividere un percorso con  le OO.SS. per illustrare ed approfondire il proprio progetto industriale, ricercando le possibili soluzioni che consentano, da un lato di continuare a mantenere la competitività sui mercati e, dall’altro, di salvaguardare i livelli occupazionali, retributivi e le tutele dei lavoratori interessati.

Le Organizzazioni Sindacali, prendono atto dell’apertura dell’azienda e sospendono lo sciopero in atto; ciò consentirà la ripresa della normale rotazione nelle assunzioni del personale stagionale.

In ragione di quanto sopra le parti convengono di avviare immediatamente il confronto e all’uopo fissano sin da ora un primo incontro per il 17 novembre 2014, ore 11.00, presso la sede di Confindustria Teramo.

La Provincia resta a disposizione delle Parti sociali, che potranno essere riconvocate a semplice richiesta.

Del che è verbale. Letto, confermato e sottoscritto.




Roseto degli Abruzzi. Lutto in redazione, muore Cesare Temperini

Roseto degli Abruzzi (TE), 13 maggio 2014, ieri sera, intorno alle 21,30, presso la propria abitazione in località Campo a Mare di Roseto, è deceduto per emorragia celebrale, Cesare Temperini, 40enne, cugino carnale della moglie del nostro direttore Walter De Berardinis. Nonostante siano partiti subito i soccorsi dei sanitari di turno del 118, il giovane rosetano, è giunto cadavere all’Ospedale Civile Maria Santissima dello Splendore di Giulianova, in attesa del nullaosta delle autorità competenti, la salma è stata composta nell’obitorio. La famiglia Temperini è molto conosciuta a Roseto e nella vallata del Vomano, visto che il padre e i due figli gestiscono la storica macelleria a Campo a Mare di Roseto. Cesare lascia i genitori, Flaviano (Nino) e Giacinta, ed il fratello minore, Sandro. I funerali, con ogni probabilità, si terranno nella giornata di domani nella nuova chiesa di Campo a Mare di Roseto.

 

Alla famiglia Temperini e al nostro direttore, le condoglianze di tutta la redazione.

 

La testata, in segno di lutto, si ferma per un giorno. Le pubblicazioni riprenderanno regolarmente mercoledì.

 

 

 

La redazione de

www.giulianovanews.it




Roseto degli Abruzzi (TE). Roseto, 10 maggio 2010 _ Il Comune di Roseto è stato invitato alla cerimonia di consegna delle Bandiere Blu 2010, organizzata dalla FEE Italia, che si terrà a Roma nella giornata di domani, presso la sede della Regione Lazio.

Roseto degli Abruzzi

Roseto, il Comune invitato alla consegna delle Bandiere Blu 2010

Roseto, 10 maggio 2010 _ Il Comune di Roseto è stato invitato alla cerimonia di consegna delle Bandiere Blu 2010, organizzata dalla FEE Italia, che si terrà a Roma nella giornata di domani, presso la sede della Regione Lazio.

L’invito  conferma l’ assegnazione del prestigioso vessillo, la conferma di un risultato significativo, frutto dell’impegno notevole del Comune di Roseto nella tutela e nel rispetto dell’ambiente.

“L’assegnazione della Bandiera Blu per l’anno 2010, sarebbe la dodicesima consecutiva per il nostro Comune – sottolinea il Sindaco Franco Di Bonaventura -e rappresenterebbe pertanto un motivo di vanto non indifferente, un risultato importante, frutto dell’impegno dell’Amministrazione nella tutela e nel rispetto dell’ambiente”.

“Ricevere ancora la Bandiera Blu – dice l’Assessore all’Ambiente Achille Frezza – rappresenta per il nostro Comune la conferma di un risultato significativo, frutto dell’impegno notevole per la pulizia delle acque e delle spiagge,  la tutela dell’ambiente, e per l’impegno ad educare al rispetto dell’ambiente i più giovani con numerose iniziative nelle scuole.

Domani quindi il Sindaco Di Bonaventura e l’Assessore Frezza, si recheranno a Roma per la cerimonia della consegna delle Bandiere Blu 2010.




Roseto degli Abruzzi (TE). JERRY POPOLO ALLA RASSEGNA JOHN & JAZZ. Con il sassofonista salernitano Coclite, Di Giovannantonio e Di Sabatino

Jerry Popolo

JERRY POPOLO ALLA RASSEGNA  JOHN & JAZZ. Con il sassofonista salernitano  Coclite, Di Giovannantonio e Di Sabatino

Roseto, 8 aprile 2010 –  Jerry Popolo è la star del prossimo appuntamento della rassegna  John & Jazz in programma al Bar Sportivo di Roseto Venerdì 9 aprile alle 21.00. Con lui si esibiranno   Massimiliano Coclite, Edmondo Di Giovannantonio e Glauco Di Sabatino.

Nel repertorio del sassofonista salernitano non mancheranno i brani tratti da Optimum, il suo più recente lavoro, che rappresenta, in modo essenziale, lo stile e lo spirito di Jerry Popolo: una voce calda ed energica, la forza viene sempre stemperata dall’istinto melodico, il canto si fonde con i principi del ritmo. Il groove naturale del sassofonista è l’unione spontanea di melodie cantabili e forza trascinante.

Il riferimento sonoro è il jazz acustico, lo sguardo punta ai quartetti guidati dai sassofonisti. Ma, nell’ipotetica necessità di scegliere tra hard bop e jazz modale, Jerry Popolo risponde con una sintesi razionale e ragionevole che accoglie anche molti altri elementi e, se pure ogni brano si riferisce, in prima battuta, a una determinata atmosfera, nei suoni del quartetto entrano anche altri accenti e altre inflessioni: il soul, il ritmo, il jazz elettrico, la canzone…
Sax (tenore, alto, soprano), clarinetto, flauto, Jerry Popolo  dal 1985 svolge una intensa attività professionale sia in ambito jazzistico che in produzioni televisive e di pop music, incidendo partecipato a tour di artisti quali: Buddy Miles, Enzo Avitabile, Loredana Bertè, Gerardina Trovato, Mango, Loretta Goggi, Gigi D’alessio, Renzo Arbore, Dionne Warwick, Stefano Palatresi, Claudio Mattone, Sergio Cammariere, Tullio De Piscopo,  Antonello Venditti, James Senese, Renato Zero.

Ha suonato in molti jazz festival Internazionali e nelle orchestre di diverse trasmissioni televisive:  “Ieri Goggi Domani” – RAI1, “Italia sera” – Rai1, “Festivalbar” – Mediaset, Una rotonda sul mare – Mediaset, Il caso Sanremo – Rai2, Doc – Rai2, Acqua calda – Rai2, Bellezze al bagno – Mediaset, Furore – Rai2, Festival di Napoli – Mediaset.

Diplomato in pianoforte e musica jazz, Massimiliano Coclite è un eclettico polistrumentista. Ha inciso tre dischi come cantante pianista ed è il vocalist del quartetto Twice.

Edmondo Di Giovannantonio, diplomato in contrabbasso e in Canto Lirico.

ha suonato con tante formazioni jazz e collaborato con artisti di fama internazionale quali Xavier Girotto, Fabrizio Bosso, Gianni Coscia, Fabrizio Mandolini…

IL batterista Glauco Di Sabatino (padre e fratello sono musicisti e insegnanti di Conservatorio),  perfezionatosi con grandi musicisti tra cui  Horacio “El Negro” Hernandez, Christian Meyer, Massimo Manzi, ha suonato con Luca Bulgarelli, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Renzo Ruggieri, ed ha  inciso col gruppo The Postcard from Brazil (P. Di Sabatino, F. Bosso, M. Siniscalco, B. Marcozzi, G. Caporale) col quale ha suonato in prestigiosi jazz clubs e  festivals.




Montepagano (TE). Domenica delle Palme: a Montepagano la Via Crucis. Sacra Rappresentazione sceneggiata e recitata in dialetto abruzzese. Alle 20.30 nella chiesa SS. Annunziata

Domenica delle Palme: a Montepagano la Via Crucis. Sacra Rappresentazione sceneggiata e  recitata in dialetto abruzzese. Alle 20.30 nella chiesa SS. Annunziata

Roseto, 26 marzo 2010 –  Montepagano riprende l’antica tradizione della rievocazione della Passione di Gesù Cristo. L’iniziativa, patrocinata dall’Amministrazione comunale, è stata promossa dall’associazione culturale “Vecchio Borgo”, la stessa che cura la rappresentazione della Natività, con la collaborazione della Parrocchia  e della Confraternita SS. Sacramento.

Domenica 28 marzo, a partire dalle ore 20.30, nella Chiesa  della SS. Annunziata del Borgo medioevale, i quadri della Passione di Cristo rivivranno con tutti i passaggi descritti dagli antichi testi, con una particolarità.

I testi infatti saranno sceneggiati e recitati in dialetto abruzzese.

Si comincia con l’ultima cena, e poi via via le diverse scene fino alla flagellazione, l’incontro con la Veronica e la crocifissione.
La rappresentazione si chiuderà con la deposizione del Sepolcro.

Le scene saranno accompagnate da canti tradizionali eseguiti dal coro parrocchiale.
I figuranti, circa cinquanta, reciteranno testi appositamente tradotti in vernacolo abruzzese dal poeta dialettale Dario Lauterio.

La celebrazione sarà introdotta dal parroco Don Roberto Borghese.